Furti in casa d’estate, ecco come difendersi

Periodo estivo: capita più di frequente che si verifichino razzìe dei ladri nelle case lasciate vuote, mentre i proprietari si godono ignari le vacanze. Il colonnello Michele Roberti, comandante provinciale dei carabinieri, mette in fila le precauzioni per difendersi dalle incursioni dei malintenzionati: puntare sulla prevenzione, innanzitutto, per ridurre al minimo il rischio che accada.

Ecco come fare per difendersi dai furti nelle abitazioni. «Per prima cosa, non fornire mai informazioni sul proprio allontanamento, soprattutto tramite i social network – sottolinea Roberti –. Evitare ad esempio di scrivere su Facebook che si va in vacanza, per quanto tempo si starà fuori e così via. I ladri in genere agiscono dove sono più sicuri di non essere scoperti, se hanno la certezza che non ci sarà nessuno, sanno che in quella casa potranno agire indisturbati. Capita spesso di leggere sui social che uno si sta godendo una settimana di relax da qualche parte. Ecco, ci vuole un attimo a rintracciare dove abita quella determinata persona, specialmente se il contesto è quello di un piccolo centro, nei paesini è molto più

facile individuare quale sia l’abitazione di una persona. E, al di là dei social, va detto il meno possibile che si lascerà la casa vuota per un tot di tempo, meno persone lo sanno e meglio è».

In proposito può risultare fondamentale la solidarietà tra vicini. «Importantissimo diventa in questi casi il rapporto di buon vicinato – fa notare il colonnello Roberti –, una rete che si attiva in caso di bisogno, sia per le piccole necessità che per le grandi come appunto può essere un’incursione in abitazione. In caso di assenza prolungata informare quindi solo poche persone di fiducia che magari ogni tanto vanno anche a verificare che sia tutto in ordine».

Altrettanto fondamentale è provvedere a proteggere la propria casa con dispositivi ad hoc, «che siano collegati possibilmente con i numeri di emergenza delle forze di polizia – suggerisce Roberti –. Ci sono dispositivi che si mettono sui punti d’accesso dell’abitazione, vale a dire porte e finestre. Appena queste vengono aperte, scatta l’allarme che invia una chiamata prima di tutto alle forze

dell’ordine e poi in serie ai numeri che il proprietario a inserito, innanzitutto il proprio, e poi possono essere quelli di un vicino, di un parente, di un amico fidato. Questi numeri vengono programmati attraverso il computer, e quando l’allarme si attiva li chiama in sequenza. Il consiglio è di mettere sempre per primo il 112 o il 113, così sarà il primo che il dispositivo contatterà e le forze dell’ordine potranno andare subito sul posto, mentre intanto l’allarme continuerà a chiamare in successione gli altri contatti che il proprietario avrà scelto di inserire».

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