Nuovo Furto di Arnie nelle Marche

Ancora un furto di api e stavolta il bottino è ingente. I ladri nella notte tra domenica e lunedì sono entrati in azione ad Ostra, all’interno di una azienda agricola da dove hanno rubato ben 28 melari pieni per un totale di circa 500 chili di miele.

A denunciare l’accaduto è stata la vittima stessa, Vincenzo Menna, apicultore, che ha affidato il suo sfogo ai social. Un modo anche per mettere in guardia i colleghi dal momento che i furti di arnie, stando alle varie testimonianze raccolte, starebbe proliferando proprio nella provincia di Ancona. Menna si è accorto di quando accaduto lunedì pomeriggio, quando ha aperto le arnie per recuperare il prezioso miele. Purtroppo l’amara sorpresa.

Dagli alveari erano spariti circa 500 chili di miele. I ladri, per non dare nell’occhio, hanno lasciato inalterati i telai in modo da guadagnare tempo e far si che l’apicoltore si potesse accorgere del furto solo una volta aperte le arnie. “Sono certo che il furto sia avvenuto di notte -racconta Menna- hanno lavorato anche sulla cassa con la bilancia. Alle 8 di sera le arnie avevano un peso e alle 7 del mattino un altro. Il contenuto rubato è di 28 melari pieni”.

Menna, che ha trasferito le sue arnie in prossimità di un campo di girasoli ad Ostra proprio in coincidenza della fioritura degli stessi, non è la sola vittima. Un altro furto di arnie, sempre ad Ostra, era stato denunciato il 9 luglio scorso. In quel caso i ladri avevano rubato venti arnie con le api. Le arnie vuote erano state poi rinvenute alcuni giorni dopo abbandonate in un terreno agricolo.

Furti in casa d’estate, ecco come difendersi

Periodo estivo: capita più di frequente che si verifichino razzìe dei ladri nelle case lasciate vuote, mentre i proprietari si godono ignari le vacanze. Il colonnello Michele Roberti, comandante provinciale dei carabinieri, mette in fila le precauzioni per difendersi dalle incursioni dei malintenzionati: puntare sulla prevenzione, innanzitutto, per ridurre al minimo il rischio che accada.

Ecco come fare per difendersi dai furti nelle abitazioni. «Per prima cosa, non fornire mai informazioni sul proprio allontanamento, soprattutto tramite i social network – sottolinea Roberti –. Evitare ad esempio di scrivere su Facebook che si va in vacanza, per quanto tempo si starà fuori e così via. I ladri in genere agiscono dove sono più sicuri di non essere scoperti, se hanno la certezza che non ci sarà nessuno, sanno che in quella casa potranno agire indisturbati. Capita spesso di leggere sui social che uno si sta godendo una settimana di relax da qualche parte. Ecco, ci vuole un attimo a rintracciare dove abita quella determinata persona, specialmente se il contesto è quello di un piccolo centro, nei paesini è molto più

facile individuare quale sia l’abitazione di una persona. E, al di là dei social, va detto il meno possibile che si lascerà la casa vuota per un tot di tempo, meno persone lo sanno e meglio è».

In proposito può risultare fondamentale la solidarietà tra vicini. «Importantissimo diventa in questi casi il rapporto di buon vicinato – fa notare il colonnello Roberti –, una rete che si attiva in caso di bisogno, sia per le piccole necessità che per le grandi come appunto può essere un’incursione in abitazione. In caso di assenza prolungata informare quindi solo poche persone di fiducia che magari ogni tanto vanno anche a verificare che sia tutto in ordine».

Altrettanto fondamentale è provvedere a proteggere la propria casa con dispositivi ad hoc, «che siano collegati possibilmente con i numeri di emergenza delle forze di polizia – suggerisce Roberti –. Ci sono dispositivi che si mettono sui punti d’accesso dell’abitazione, vale a dire porte e finestre. Appena queste vengono aperte, scatta l’allarme che invia una chiamata prima di tutto alle forze

dell’ordine e poi in serie ai numeri che il proprietario a inserito, innanzitutto il proprio, e poi possono essere quelli di un vicino, di un parente, di un amico fidato. Questi numeri vengono programmati attraverso il computer, e quando l’allarme si attiva li chiama in sequenza. Il consiglio è di mettere sempre per primo il 112 o il 113, così sarà il primo che il dispositivo contatterà e le forze dell’ordine potranno andare subito sul posto, mentre intanto l’allarme continuerà a chiamare in successione gli altri contatti che il proprietario avrà scelto di inserire».

Ancona, i proprietari escono per fare spesa e al rientro trovano l’appartamento svaligiato „ Escono per fare spesa, i ladri abbattono la porta blindata e scappano con l’oro Furto in pieno giorno a due passi dalla caserma dei carabinieri “

Ancona, i proprietari escono per fare spesa e al rientro trovano l’appartamento svaligiato

Erano usciti per fare la spesa e, al rientro, hanno trovato la casa svaligiata. Torna l’allarme furti in pieno centro, stavolta in via Piave, a due passi dalla caserma dei carabinieri.

I proprietari, una coppia di pensionati anconetani, erano usciti attorno alle 9,30 di questa mattina. Quando sono tornati, verso le 11, si sono imbattuti nel disastro: la porta blindata del loro appartamento al quarto piano era stata completamente divelta con l’utilizzo di piedi di porco e arnesi da scasso (eppure nessuno nel palazzo ha sentito rumori). La camera da letto è stata messa sotto sopra: i ladri hanno rovistato nei cassetti e negli armadi alla ricerca di preziosi. Sono riusciti a scappare con pochi soldi (una cinquantina di euro trovati in un portafogli) e diversi monili, tra cui collane, braccialetti, anelli, oltre a un orologio d’oro per un valore complessivo di svariate migliaia di euro, senza considerare gli ingenti danni alla porta.

„Indagano i carabinieri che hanno raccolto il racconto di una testimone: ha riferito di aver incrociato due uomini mai visti prima, uno fermo nei pressi del portone (forse faceva il “palo”), l’altro brizzolato che scendeva le scale. Non poteva immaginare, però, che fossero dei ladri. “

Furti Ancona, ladri acrobati. “Casa svaligiata mentre dormivamo” Amaro risveglio per i proprietari a Collemarino: “Si sono arrampicati”

Ancona, 25 maggio 2019 – «Penso solo al fatto se mi fossi svegliata in quel momento, e li avessi visti dentro casa. Mi vengono i brividi». Furto nella notte tra giovedì e ieri probabilmente tra l’una e poco prima delle 4 di notte («a quell’ora ho la sveglia per andare al lavoro»), in un appartamento al civico 26 di via Tamburini a Collemarino.

«Sono entrati al secondo piano – racconta la vittima – arrampicandosi sulla parete del condominio, utilizzando i mattoni forati come scala. Raggiunto il balcone – prosegue – probabilmente con un trapano a mano sono riusciti a bucare la portafinestra all’altezza della maniglia, per poi aprirla. Entrati, di loro non si è accorto nemmeno il nostro Jack Russel che normalmente abbaia per qualsiasi cosa. E’ incredibile».

Ad accorgersi del furto è stata proprio la donna, che vive nell’appartamento insieme al marito e alla figlia: «Ma solo una volta alzatami e andata a cercare la borsa che avevo lasciato sul tavolo e che non c’era più. Ciò che fa rabbrividire e che mi terrorizza – dice – è il fatto che siamo tutti soliti dormire con la porta della camera socchiusa… e le abbiamo trovate invece aperte. Questo vuol dire che sono anche entrati nella stanza e ci hanno visto dormire. Il cane ieri mattina non ha avuto comportamenti strani e noi ci siamo svegliati senza mal di testa né altro» aggiunge quasi a significare che i ladri non hanno nemmeno utilizzato particolari spray anestetici. Magro il bottino consistente in «150 euro in contanti prelevati dal portafoglio mio, e di mio marito». I ladri «che erano almeno due, a quanto ipotizza la polizia – continua – sono poi andati via passando nuovamente dalla finestra per calarsi fino al cortile dove hanno selezionato quanto rubato. La porta blindata dell’abitazione era infatti chiusa regolarmente dall’interno».

A ritrovare alcuni degli effetti personali rubati in tutta fretta e poi abbandonati dai malviventi perché inutili «è stata mia figlia quando ha poi portato a spasso il cane. Erano sparpagliati nel cortile condominiale e la stessa cosa è avvenuta al civico 22 dove, anche in questo caso, i ladri sono entrati mentre i proprietari dormivano. Pure loro – fa sconfortata – risiedono al secondo piano». Qui però non sono riusciti a portare via nulla. «A mente fredda – chiosa – penso a cosa abbiamo rischiato e la paura che ci saremmo presi nel vederceli dentro casa. Non riusciamo a capire come abbiano fatto a non far alcun tipo di rumore al punto da non svegliare nemmeno il cane. Purtroppo – conclude – chiudere la porta non serve a nulla perché queste persone riescono ad arrampicarsi ed entrano dalle finestre». Sul posto, per effettuare i rilievi di rito nelle due abitazioni, sono intervenute le Volanti e la polizia Scientifica che hanno avviato le indagini.

Rapina a mano armata in una ditta di spedizioni

Rapina a mano armata in una ditta di spedizioni: inseguimento in autostrada, 5 arrestati

Rapina a mano armata in una ditta di spedizioni: inseguimento in autostrada, 5 arrestati

Nella tarda serata di giovedì 9 maggio, i Carabinieri dei Comandi Provinciali di Macerata e di Fermo hanno tratto in arresto una banda di 5 soggetti (S. R., F. O., A.V., V.E. e C.L.T.) di età compresa tra i 47 e i 63 anni di origine campana, resisi autori di una rapina ai danni del centro di logistica e di trasporto merci “Renzi Group” con sede a Sant’Elpidio a Mare.

La preoccupante recrudescenza dei furti a cavallo delle provincie di Fermo e Macerata, ha determinato la costituzione di una task force interprovinciale al fine di far fronte all’allarmante fenomeno. Congiuntamente è stato avviato un capillare controllo del territorio, attraverso un massiccio impiego di militari nelle zone interessate. 

Verso le ore 22:00 è giunta alla Centrale Operativa di Fermo la richiesta d’intervento presso la Renzi Group di Sant’Elpidio a Mare dove si era verificata una rapina a mano armata.

Sul posto sono immediatamente intervenute sia l’Arma di Fermo che quella di Macerata, consentendo di acquisire ogni elemento utile per l’individuazione degli autori della rapina.

Dalla descrizione dei testimoni (6 operai della stessa ditta, che sono stati immobilizzati, sotto la minaccia delle armi, con fascette di plastica e derubati), si è appurato come gli autori si fossero allontanati a bordo di un’autovettura e di due autocarri.

Sono così partite delle serrate ricerche che hanno permesso di localizzare 5 componenti della banda. In particolare, l’autovettura, dopo un lungo inseguimento, è stata bloccata al casello autostradale di Civitanova Marche con a bordo 2 persone, mentre i 2 camion all’altezza di Sant’Elpidio a Mare, con a bordo 3 soggetti.  Non si esclude la presenza di ulteriori complici per i quali sono in corso indagini.

All’interno dei due camion sono stati ritrovati alcuni passamontagna e una targa di un veicolo risultato rubato in provincia di Perugia un mese e mezzo fa, mentre delle armi ancora nessuna traccia.

Gli arrestati sono stati tradotti presso le Case Circondariali di Fermo e Ancona, a disposizione delle Autorità Giudiziarie delle due provincie. 

Tentato furto a casa di una giornalista: «Le chiavi non giravano, mi hanno bloccato la porta blindata»

ANCONA – «Ero tornata a casa quando inserendo le chiavi alla porta queste non giravano. Poi ho visto lo spioncino coperto con lo scotch così ho chiamato la polizia temendo ci fossero ancora i ladri».

È il racconto di Pia Bacchielli, giornalista e storica firma del Corriere Adriatico, vittima di un tentato furto in abitazione andato a vuoto questa mattina, in via Maratta. Bacchielli era uscita un’oretta di casa e quando è tornata, poco dopo mezzogiorno, ha trovato la porta blindata bloccata. «Appena ho capito che potevano esserci ancora i ladri sono scesa di sotto e ho chiamato la polizia che è arrivata subito e mi ha rassicurata che i ladri non erano all’interno».

Chi ha provato a forzare la porta non è stato fortunato: ha usato qualcosa per fare leva e questo ha bloccato l’infisso. Sono dovuti arrivare i pompieri, saliti con l’autoscala fino al balcone dell’ultimo piano per entrare in casa e sbloccare la porta. Poco prima che la giornalista tornasse nell’abitazione, la figlia di una vicina ha visto scendere dalle scale condominiali un uomo alto, con il viso scavato, indossava un cappello di lana e un giubbetto. Potrebbe essere il ladro. Alla donna sono state fatte vedere delle foto segnaletiche.

Quello in via Maratta non è l’unico episodio. La settimana scorsa, in un condominio di corso Amendola, i ladri sono riusciti a sfondare con un piccole la porta di un appartamento e a rubare al suo interno. Un furto accaduto sempre di giorno. Nelle ultime settimane è stata battuta dai ladri anche la zona di via del Castellano. Diversi furti hanno subito anche alcune attività commerciali del centro.